Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. X Domenica del Tempo ordinario – Anno B

La riflessione di don Tiziano Galati

La Preghiera di Colletta del ciclo liturgico B aiuta a fare sintesi della Liturgia della Parola di questa domenica. Il Figlio di Dio con il suo agire libera l’uomo dalle insidie del male e manifesta l’azione e la presenza di Dio nella storia. I Vangeli presentano, quindi, la vita pubblica di Gesù come una lotta contro satana.

«Gesù è accusato di essere in combutta con Satana perché riesce a controllare i demoni con i suoi esorcismi. La sua replica è semplice e si sviluppa in due direzioni. Da un lato, fa notare che è ben assurdo un Satana così autolesionista, pronto a combattere sé stesso. Sarebbe simile a un regno o a una città o a una famiglia in preda a lacerazioni interne e votata alla rovina. D’altra parte, Gesù osserva che anche tra i farisei c’erano alcuni – da lui chiamati loro “figli”, che nel linguaggio di allora significava “adepti, discepoli” – che compivano esorcismi. Conclude la sua argomentazione indicando il vero principio della sua opera di liberazione dal male diabolico: “Se io scaccio i demoni per mezzo dello Spirito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio” (12,28). È la potenza divina che opera in Cristo a vincere Satana, inaugurando così il piano di salvezza del Padre celeste» (Card. Gianfranco Ravasi).

Ciò che, poi, Gesù stigmatizza è il peccato contro lo Spirito Santo: è il peccato di chi consapevolmente rifiuta l’azione di Dio, è il peccato di chi misconosce i segni dell’intervento di Dio manifestati nella storia, è il peccato di chi si ostina a non voler vedere, quindi a non volersi convertire. Ecco perché Agostino, in un Discorso, afferma: «Contro questa grazia di Dio parla il cuore impenitente. La stessa impenitenza è la bestemmia contro lo Spirito che non sarà perdonata né in questa vita né in quella futura» (LXXI,12,20).

Gesù non pronuncia una parola di castigo, si limita a una triste constatazione di questa realtà. È compito della libertà dell’uomo, di ciascuno di noi, fare quel piccolo passo che consenta alla misericordia di Dio di collocarci di nuovo sulla via della vita.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico