Clarisse di Otranto: serata di riflessione su san Francesco

Un ricordo che deve diventare vita

“Occorre tradurre nell’esistenza della persona il mistero pasquale, il Cristianesimo sta tutto lì. La croce va vissuta a pieno, bisogna leggerla in una prospettiva che non è fine a sé stessa. Dobbiamo chiederci se nella vita sappiamo agire da persone di fede. Non è detto che un’esistenza religiosa sia poi un’esperienza di fede”.

Con questo invito alla riflessione personale e comunitaria si è concluso l’incontro promosso nella serata del 22 luglio nel Giardino del Monastero delle Clarisse di Otranto, sul tema “Francesco d’Assisi, un ricordo che deve diventare vita”. Le parole pronunciate da Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo di Benevento, hanno tratto ispirazione dall’esperienza del Santo di Assisi.

Introdotto da Mons. Francesco Neri, Arcivescovo di Otranto, Accrocca ha ricordato che “il corpo di Francesco è un corpo conteso. Negli ultimi mesi, quando torna ad Assisi i suoi concittadini, si rallegrano nel vederlo perché volevano morisse nella loro città. Su questa sua esperienza di vita dobbiamo riflettere, nei nostri momenti di dolore”.