Gesù ha dato il pane alla folla e ha cominciato a spiegare il segno che ha compiuto per convincere i suoi interlocutori di tutti i tempi della bontà del suo gesto e della potenza della sua presenza nel mondo. Gesù ha affermato di essere Lui stesso il pane della vita e la reazione dei suoi ascoltatori non si fa attendere. Mormorano contro di Lui, come l’antico Israele aveva mormorato contro Dio e contro Mosè nel deserto, mettendo in discussione la Parola stessa di Dio e la sua efficacia.
I giudei ritengono che la pretesa di Gesù di essere il pane disceso da cielo sia eccessiva, infatti non può dire di essere disceso dal cielo dal momento che è uno di cui conoscono molto bene i rapporti familiari. Gesù invece afferma con forza la sua provenienza divina: per arrivare a comprendere il suo mistero, che ieri come oggi crea ancora domande, se non addirittura scandalo, è necessario essere attirati da Dio Padre. Se questo non avviene allora non si crede in Lui, non si ha la vita eterna che Egli stesso è venuto a portarci. Dunque, per essere “istruiti da Dio”, per avere la vita eterna, bisogna aderire all’insegnamento del Signore.
Egli è il pane vivente, che dà la vita. Infatti, chi mangia il pane vivo, chi crede che Egli è il rivelatore, totale e definitivo, del Padre, non muore. È bello notare che Gesù non usa un verbo al futuro, non dice “avrà la vita eterna”, bensì, ha la vita. Ciò significa che chiunque assimila la rivelazione del Signore, già su questa terra non cade nelle tenebre dello sconforto; riceve, piuttosto, la forza che permette di continuare il cammino nella pace e nella gioia della presenza viva del Maestro, fino a raggiungere il luogo del nostro appuntamento con Lui. L’incontro con Gesù è un incontro per la vita, così come è stato per Elia nel suo viaggio di cui ascoltiamo nella Prima Lettura. Il profeta sente la presenza di Dio nella sua vita perché Egli stesso gli prepara una mensa per due volte. Anche quello di Elia è un pane per la vita perché gli servirà per compiere l’attraversata del deserto fino all’Oreb dove poi incontrerà Dio nel sussurro di un vento leggero.
Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico