Come sottolineato dalla Colletta che la Liturgia prevede per il ciclo liturgico B, l’attenzione oggi viene posta su uno dei verbi più importanti all’interno della teologia dell’Antico Testamento, e lo sarà anche per il Nuovo: ascoltare.
Dall’ascolto ha origine la fede, ci ricorda l’apostolo Paolo (cfr. Rm 10,17), ma bisogna ricordare anche di essere di “quelli che mettono in pratica la parola e non ascoltatori soltanto”, ci ammonisce Giacomo nella sua Lettera (Gc 2,22).
Gesù interrogato da uno scriba su quale comandamento debba essere considerato “primo di tutti”, cioè più importante, risponde professando il credo fondamentale di Israele che il popolo ha ricevuto da Mosè e che comincia proprio con l’imperativo: “Ascolta”, Šema‛, nel quale si professa l’appartenenza al Signore “nostro Dio”, la Sua unicità “il Signore è unico” e il dovere di amarLo con tutto se stessi: mente, cuore, forze. La ripetizione dell’aggettivo possessivo “tuo” per ognuno dei tre termini, non reso in italiano, indica l’impegno personale nell’amore.
Gesù aggiunge un nuovo comandamento che indica come “secondo” e che riguarda l’amore del prossimo, ma con sorpresa ci accorgiamo che i termini che seguono, con cui si parla dei due comandamenti, sono al singolare e non al plurale, segno che Gesù ha unificato i due in un solo precetto, quasi un compendio di tutta la Legge.
Lo scriba che ha posto la domanda è in completo accordo con Gesù, come viene sottolineato dal fatto che questi chiama Gesù con l’appellativo di Maestro e riconosce il suo insegnamento come positivo e “secondo verità”, anzi va oltre richiamando la concezione profetica espressa da Isaia (1,10-28), da Osea (4,1-14; 6,6; 8,11-14) e da Amos (5,21-27) sul vero culto da tributare a Dio che trova la sua concretizzazione nella misericordia e nell’amore.
La risposta di Gesù che elogia lo scriba (unico caso in cui Gesù non critica un esponente del mondo religioso ebraico) e che conclude il dialogo, assicura che ascoltando i due comandamenti e vivendoli non si è lontani dal regno di Dio.
Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico