Nella Liturgia della Parola di questa domenica emerge con forza una demarcazione tra la logica del Vangelo e la logica del mondo, sottolineata già nella seconda preghiera di Colletta prevista, dove leggiamo: “Prometti il tuo regno ai poveri e agli oppressi e resisti ai potenti e ai superbi”. E ancora: “Concedi alla tua Chiesa di vivere secondo lo spirito delle beatitudini”, che evidentemente si oppone allo spirito mondano. Questa divisione è sottolineata da due parole che Gesù usa: beati (vv.20.21.22), guai (24.25.26), che richiamano il “maledetto l’uomo che confida nell’uomo” (Ger 17,5) e il “benedetto l’uomo che confida nel Signore” (Ger 17,7).
Si evidenzia la differente collocazione geografica delle beatitudini come riportate nella redazione di Matteo, rispetto a quella di Luca. Mentre il primo Vangelo fa proclamare a Gesù il suo solenne insegnamento in cima a una montagna della Galilea, Luca preferisce collocare il discorso “in un luogo pianeggiante”: la montagna è il luogo per eccellenza della rivelazione di Dio e del suo pensiero, dove le parole acquistano inevitabilmente un valore magistrale, la pianura è piuttosto il teatro delle grandi battaglie, dove è necessario lottare per scegliere e confermare la propria adesione alla verità, ma indica, anche, il cammino della Parola che corre spedita, secondo la teologia lucana.
Luca accosta a ciascuna beatitudine una serie di “guai”, perché ogni discepolo possa verificarsi sulla sincerità del proprio orientamento al Vangelo. I beati delle beatitudini sono coloro che, nonostante le vicissitudini avverse e l’odio del mondo, affideranno il proprio essere all’amore di Dio che provvede e provvederà a loro, facendo così l’esperienza di quell’amore che mai li abbandonerà. Mentre i destinatari dei “guai” sono coloro che si riempiono di ogni soddisfazione senza amore, nell’egoismo e delle glorie di questo mondo. Il rovesciamento di prospettiva di ciò che viviamo in questo mondo, su chi è beato e chi no secondo Gesù, è comprensibile solo nell’ottica dell’amore e del progetto di salvezza che Dio ha per noi.
Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico