Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. I Domenica di Avvento – Anno C

La riflessione di Don Tiziano Galati

Il Vangelo di Luca, che caratterizza questo nuovo Anno Liturgico, ci esorta all’inizio del cammino di Avvento a “vegliare e pregare” per non perdere l’occasione propizia di incontrare il Signore. Come sempre l’attesa a cui il Signore ci richiama non è mai passiva, ma ci deve trovare preparati e pronti, perché il dono di Dio non sia trascurato. Geremia proclama una speranza per Israele, ancora esule, nei termini di un Dio che, ricordandosi della sua promessa, ricostituisce la famiglia di Davide attraverso un nuovo esponente che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra, realtà che nell’Antico Testamento indica l’aspetto positivo della salvezza, piuttosto che quello negativo della punizione. La giustizia allora è fatta di grazia e di fedeltà di Dio alle promesse, è un’azione salvifica in favore del popolo. A questo dono da parte di Dio corrisponde la giustizia vissuta dall’uomo come risposta al dono di Dio. Paolo, quindi, esorta i cristiani di Tessalonica ad essere “irreprensibili nella santità”, cioè non colpevoli, non meritevoli di rimproveri, quindi giusti.

Paolo parla ancora di una strada già conosciuta per vivere in maniera corretta l’attesa del Signore e possiamo ritrovarla in ciò che l’apostolo dice all’inizio di questa lettura: “Crescere e abbondare nell’amore”. In questo comportamento dei cristiani troviamo la concretizzazione dei due imperativi che Gesù utilizza nella pagina evangelica: “State attenti a voi stessi” e “Vegliate!”. La vigilanza è necessaria per non lasciarsi prendere dagli affanni della vita e dai tanti surrogati impedendo di vedere il Signore che passa nella storia. La vigilanza ha come conseguenza la capacità di alzare il capo per vedere l’arrivo del Signore, mentre gli affanni della vita portano un peso nel cuore dell’uomo che impedisce di essere pronto a sollevare il capo e riconoscere il Signore. La vigilanza poi trova la sua concretizzazione nella preghiera costante che è anelito costante verso Colui che viene e davanti al quale tutti dobbiamo comparire.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico