Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. XXVIII Domenica del Tempo ordinario – Anno B

La riflessione di Don Tiziano Galati

La vita di Gesù è stato un continuo incontro con alcune persone che portavano un profondo desiderio di bene, una ricerca di felicità che appartiene ai desideri più profondi di ciascuno.

Un uomo va incontro a Gesù. I suoi gesti esprimono la convinzione di trovarsi di fronte a una persona particolarmente autorevole. Egli attribuisce a Gesù l’appellativo di Maestro buono. Questo termine non indica un comportamento moralmente elevato, ma sottolinea ancora più chiaramente che egli riconosce l’autorevolezza dell’insegnamento di Gesù. L’uomo chiede che cosa deve fare per “avere in eredità la vita eterna”. Il tenore di questa domanda si capisce tenendo conto che, al tempo di Gesù, il termine eredità veniva usato per indicare la vita eterna. L’uomo chiede dunque che cosa deve fare per ottenere la salvezza escatologica. Gesù ricorda la via che era suggerita ad ogni ebreo: l’osservare i comandamenti. Questo era richiesto a chiunque volesse mettersi in ascolto del Signore, a chiunque voleva vivere una vita serena e felice.

I comandamenti però non sono elencati nel solito ordine. Si tratta solo dei comandamenti della seconda tavola del Decalogo, cioè quelli riguardanti il rapporto con il prossimo. L’interlocutore di Gesù dice che ha sempre osservato queste leggi, è un fedele osservante della Legge; questo tale ha bisogno di altro, ha bisogno di un di più, Gesù fissando lo sguardo sulla verità di questa richiesta, lo ama veramente e profondamente e gli propone una misura alta: liberati da tutto ciò che tiene legato il tuo cuore e seguimi.

Le ricchezze in modo particolare costituiscono per questo tale una sicurezza, ecco perché davanti a questa proposta di Gesù se ne va triste: è un incontro mancato. Il testo greco dice che il tale fu scioccato dalle parole di Gesù, la sua parola, come dice la Seconda Lettura, ha veramente scrutato i sentimenti di quel tale, destabilizzandolo nelle sue sicurezze e ponendolo davanti ad una scelta precisa che quel tale non ha il coraggio di compiere, perché troppo legate alle sue cose. Dopo l’episodio dell’uomo che ha rifiutato la chiamata di Gesù, l’evangelista riporta alcuni brani in cui si mette a fuoco il rapporto che i discepoli devono avere nei confronti dei beni materiali. Gesù afferma che quanti possiedono ricchezze entreranno con difficoltà nel regno di Dio, perché questi hanno fatto del denaro che in sé non è cattivo, la loro unica e ultima ricchezza e il loro stesso dio.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico