Tutti gli enti non commerciali e, dunque, le parrocchie hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione IMU ogni anno, anche se gli immobili posseduti e/o utilizzati sono esenti. Lo ricorda, in una nota, l’economo dell’arcidiocesi di Otranto, don Vincenzo Vergine, precisando che tale obbligo vige “indipendentemente dal fatto che si siano o meno verificate variazioni che comportano un diverso ammontare dell’imposta”.
La dichiarazione per l’anno 2023 va presentata entro il 1° luglio 2024 e deve essere trasmessa esclusivamente per via telematica per mezzo di intermediario abilitato. L’economo spiega che “deve essere compilata secondo il nuovo modello IMU ENC, riguarda sia i fabbricati che i terreni e che vanno indicati sia gli immobili totalmente esenti IMU (compresi quelli nelle categorie catastali da E1 a E9) che quelli parzialmente esenti IMU”.
Qualora la dichiarazione non venga presentata non si perde l’esenzione (ove spettante), ma si incorrerà in una sanzione amministrativa dal 100 al 200 per cento dell’imposta dovuta con un minimo di 51 euro.
“Chi non avesse provveduto a presentare la dichiarazione IMU ENC 2021 e 2022 – conclude don Vergine – può provvedere con la dichiarazione tardiva”.