Commento al Vangelo

Commento al Vangelo. Solennità del Ss.mo Corpo e Sangue di Cristo – Anno B

La riflessione di don Tiziano Galati

In questa celebrazione contempliamo un altro grande mistero della nostra fede: la presenza reale di Gesù Signore con il suo Corpo, Sangue, Anima e Divinità nei segni del pane e del vino. La Parola di Dio del ciclo liturgico B si sofferma in maniera più profonda sulla realtà del sangue che è simbolo della vita e del legame familiare.

Sul Sinai il Signore stipula un’alleanza con Mosè e, attraverso di lui, con tutto il popolo di Israele che sarà confermata con il sangue dei giovenchi che Mosè comanda di offrire in sacrificio. Dividere il sangue delle vittime tra altare, segno della presenza di Dio, e catini che servono per aspergere il popolo, crea un rapporto tra Dio e Israele, un rapporto esistenziale, perché il sangue è vita.

La Lettera agli Ebrei rilegge l’alleanza di Israele nell’evento di Cristo che porta a compimento nel suo sacrificio i riti dell’antico Israele, la Pasqua come il Giorno dell’Espiazione durante il quale il Sommo Sacerdote offriva dei sacrifici per ottenere il perdono dei peccati per Israele ed entrava, unica volta all’anno, nel Santo dei Santi gridando il nome di Dio.

Gesù non entra nel Santuario con il sangue di animali ma con il suo sangue, cioè attraverso la sua morte sacrificale che ottiene però una redenzione eterna, mentre il sommo sacerdote del Primo Testamento deve compiere il sacrificio espiatorio ogni anno. Il sacrificio di Cristo è compiuto infatti “una volte per sempre”, ephápax dice il testo greco indicando l’unicità e la singolarità del sacrificio di Gesù a cui noi siamo rimandati in ogni celebrazione eucaristica.

Per la superiorità del suo sacrificio Gesù diventa il mediatore perfetto, dell’unica alleanza, secondo anche le parole che Egli stesso ha pronunciato sulla quarta coppa della cena pasquale, secondo il racconto dei Vangeli di Matteo, Marco e Luca, dove ha indicato nel vino il suo sangue che sarebbe stato effuso per la nuova alleanza che troverà il suo compimento pieno e totale al compiersi del Regno di Dio, come Gesù stesso afferma.

Don Tiziano Galati
Responsabile dell’Apostolato Biblico
Ufficio Catechistico