V Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Viene completata la presentazione di questa giornata trascorsa da Gesù a Cafarnao: l’insegnamento nella sinagoga — la liberazione dell’indemoniato — la guarigione della suocera di Simone — la guarigione della folla — la preghiera di Gesù — la partenza per il proseguimento della missione. Vorrei trattenermi su alcuni aspetti apparentemente secondari, ma — in quanto sono nel vangelo — importanti da illuminare.

La guarigione dalla febbre

Non sembra che questo racconto sia un po’ modesto? In fondo, la guarigione da una febbre non è un granché di miracolo… Basterebbe una buona aspirina, senza scomodare Gesù di Nazaret. Tuttavia, questo episodio è conservato, e deriva da una testimonianza diretta di Pietro (che è la fonte dell’evangelista Marco). Pensiamo allora a quanto può esserci stato dietro. Immaginiamo che cosa sarà successo in questo paesino della Galilea. Quattro uomini grandi e grossi — Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni, che appunto stanno con Gesù — lasciano reti, barca e famiglia, per mettersi al seguito di quest’uomo proveniente da Nazaret. Non sarà nato un po’ di sconcerto nella madre della moglie di Simone. Forse l’avrà anche avvicinato: «senti, Simone, spiegami un po’ cos’è questa storia. Non sai che hai moglie e figli? Ti sei dimenticato che hai delle responsabilità?». E Simone potrebbe aver risposto: «sì, lo so, ma c’è qualcosa in quell’uomo che mi spinge a lasciare tutto per seguirlo. Non posso fare a meno di corrispondere alla sua chiamata». Povera donna, ne aveva abbastanza da mettersi a letto con questa febbre, che sa di preoccupazione ed insieme di protesta: «ah sì? Tutti matti per questo Gesù di Nazaret? Ebbene, non contate su di me. Io non ci sto. Ed ora che si trova a Cafarnao, non vi aspettate che io alzi un dito per accoglierlo. Io starò a letto, con la febbre». Non avremmo fatto tutti più o meno così? Forse dietro il passaggio dove si presentano i quattro che fanno parlano della donna a Gesù, potrebbe esserci un discorso del tipo: «Gesù, forse se le parli tu, capirà». E allora Gesù va dalla donna, a letto per reazione con la febbre. Entra nella sua camera. Le tocca la fronte, le stringe la mano. Gesù la guarda negli occhi. La donna guarda negli occhi Gesù, per la prima volta, e capisce! Capisce, guardando Gesù, perché il genero ha lasciato tutto per rispondere alla sua chiamata. La donna capisce, e si innamora anche lei di Gesù. il muro di separazione è abbattuto, e anzi ella passa a servirli, diventa anche lei dei loro, diventa una degli amici e delle amiche di Gesù. Ha capito che dall’incontro con lui, tutto viene ribaltato, e dall’incontro con lui viene l’esatto contrario della febbre, dall’incontro con lui viene il placarsi della paura, il rimettersi in piedi, il gusto del fare della vita un dono agli altri.

Gesù mette a tacere i demoni

«Tacete! Non dovete inquinare la mia missione con la vostra voce» dice Gesù a queste interferenze diaboliche.

Anche dentro di noi… Anche dentro di noi possono esserci voci oscure di obiezione a Gesù, voci che contestano Gesù, voci che cercano di inquinare la luminosità della sua presenza in noi. Le voci dell’ira, del desiderio di vendetta, dell’avidità, della gola della lussuria. Le voci che dicono: «ma dai, non prenderlo troppo alla lettera questo vangelo… — Custodire la verginità prima del matrimonio? Ma è roba da medioevo. — Se puoi concederti questa avventura, perché rinunciarvi? Lo fanno tutti… — Perché non appropriarti di questa somma? Tanto non se ne accorgerebbe nessuno, e poi vedi come ti sfruttano…».

Ebbene, queste voci anche noi dobbiamo metterle a tacere, come ha fatto Gesù. Dobbiamo dire: «Taci! Io intendo vivere secondo il vangelo».

Tutti da Gesù

Tutta la città, tutti i malati, tutti ti cercano, tutta la Galilea… Tutti vanno da Gesù, e Gesù incontra tutti. Tutti abbiamo bisogno di Gesù, e ne sono alla ricerca, consapevoli o meno che ne siano. Come questa folla i suoi parenti oppressi dal male, portiamo anche noi le persone a cui vogliamo bene da Gesù.

+ Francesco Neri OFMCap
Arcivescovo